Omero narra nell’Odissea che Ulisse, dopo essere sbarcato con i suoi compagni nella terra dei Ciclopi, attraccò ad Eolia, circondata da alte rupi e da mura di bronzo (il Castello di Lipari). Qui abitava Eolo, signore dei venti, insieme alla moglie e ai suoi figli. Eolo ospitò per un intero mese Ulisse e i suoi compagni.
Poi rinchiuse in un otre tutti i venti, eccetto Zefiro.
Consegnò l’otre ad Ulisse con l’ordine di non aprirlo durante il viaggio. Spinte da Zefiro, vento da Ovest, le navi di Ulisse navigarono per nove giorni e nove notti.
Mentre si avvicinavano ad Itaca Ulisse si addormentò.
I compagni, credendo che l’otre contenesse oro ed argento l’aprirono. Immediatamente scoppiò una terribile tempesta che trascinò le navi di Ulisse di nuovo sull’isola di Eolo che però si rifiutò di aiutare l’eroe una seconda volta.
Eolo, la cui natura rimane incerta (Dio dei Venti o Signore dei Venti), rimane presente fino ad età moderna nella tradizione orale e in quella letteraria legata al mare, ai venti, alle eruzioni vulcaniche.