Lo studioso si formò presso la Scuola archeologica italiana di Atene, dedicandosi all’archeologia classica e protostorica della Sicilia, in particolare delle Isole Eolie, dove ha anche diretto per molti anni il museo archeologico di Lipari.
Precursore del metodo stratigrafico, applicato nello scavo delle Arene Candide, a Finale Ligure, contribuì con questa ricerca anche alla definizione tipologica delle cosiddette facies culturali neolitiche dell’Italia e del Mediterraneo.
Per trent’anni ha diretto la Sovrintendenza alle Antichità della Sicilia orientale, ed ebbe il merito di definire le correlazioni temporali tra le civiltà del Mediterraneo orientale e occidentale.
La sua opera può essere attribuita a due scavi archeologici: quello ligure presso la grotta delle Arene Candide e quello affrontato sull’acròpoli di Lipari; entrambi rivelarono una successione stratigrafica del terreno tanto completa da consentire diversi collegamenti con altri siti archeologici mediterranei.
Tra gli altri meriti di Bernabò Brea, oltre alla ricostruzione della Soprintendenza Archeologica della Sicilia Orientale dopo il secondo conflitto mondiale, vi sono innumerevoli pubblicazioni e la creazione, con l’attiva collaborazione di Madeleine Cavalier, del Museo archeologico regionale di Lipari. Esso, nel 1999 è stato intestato al grande studioso e con le sue ricche collezioni rappresenta uno dei Musei Archeologici più importanti d’Italia e del Mediterraneo.