Vulcano

Vulcano, la più giovane tra le opere d’arte Eoliane

L’Isola di Vulcano è un perfetto esempio di come le forme e i colori creati dalla sua natura magmatica siano mutevoli nel tempo. E’ tra le isole più giovani delle Eolie, in quanto l’attività sub-aerea è cominciata “solo” 127.000 anni fa. In questo “breve” tempo però si sono sovrapposti diversi edifici vulcanici , con il centro di emissione principale che si è spostato gradualmente verso nord.

Il Gran Cratere de La Fossa
Il Gran Cratere de La Fossa è al centro dell’immagine, al di sotto di un cielo azzurro. In primo piano, in basso, vi è la piana alberata e semi-circolare del penisolotto di Vulcanello. Esso è collegato al resto dell’isola con un istmo di sabbia, che appare nella posizione verticale centrale e a destra della foto, con il mare che sfiora entrambi i lati. Al di sopra si scorgono le case del porto di Vulcano. Il Gran Cratere de La Fossa, quasi fino alla cima, è ricoperto da piccoli arbusti che lo rendono di colore verde, mentre la sua sommità circolare, essendo un cratere, è di colore giallo ocra. Sullo sfondo si vede la parte meridionale dell’isola di Vulcano.

Una delle caratteristiche principali del sistema magmatico di Vulcano è la formazione di caldere di collasso alla fine dell’attività di ogni centro eruttivo.
L’attività vulcanica al di sopra del livello del mare è iniziata nell’attuale porzione sud-occidentale dell’isola, con la formazione di uno cono vulcanico. Il suo collasso ha portato alla formazione della Caldera del Piano, uno degli elementi morfologici più importanti dell’isola.
Circa 78.000 anni fa l’attività eruttiva si è spostata verso nord, nella zona dove oggi è presente il cono di La Fossa, con la formazione di diversi piccoli centri eruttivi.
Infine, circa 8.000 anni fa, ha cominciato a formarsi l’attuale cono di La fossa, con una serie di eruzioni di tipo vulcaniano, spesso accompagnate da piccole colate laviche. Questa intensa attività vulcanica, unita alla costante attività fumarolica presente nel Gran Cratere de La Fossa, ha alimentato il mito di Efesto durante l’epoca greca e romana, e di molte altre leggende nei secoli successivi.
L’ultima eruzione è del 1888-90 , caratterizzata anch’essa da eruzioni di tipo vulcaniano: questa è stata una delle prime eruzioni al mondo ad essere osservata e studiata in prima persona, dallo scienziato Giuseppe Mercalli. Egli, insieme al vulcanologo etneo Orazio Silvestri, studiò i meccanismi eruttivi e le caratteristiche chimico-fisiche dei magmi di Vulcano.

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