Le cause che possono innescare uno tsunami vanno ricercate in quei fenomeni in grado di imprimere ad una grande massa d’acqua un movimento verticale sufficientemente esteso da generare l’onda oceanica.
Si è visto come al primo posto, tra le cause generatrici di tsunami, siano certamente da collocare i fenomeni sismici sottomarini (o comunque con epicentro prossimo alla costa), ma si è anche sottolineato che l’origine sismica non è la sola a dover essere considerata.
È noto che, generalmente, un’eruzione vulcanica è preceduta e accompagnata da manifestazioni sismiche anche di notevoli intensità e questa semplice considerazione ci porta senza ombra di dubbio a dover catalogare anche i fenomeni vulcanici quali possibili cause del verificarsi di tsunami, probabilità questa che diventa certezza nel caso in cui la struttura vulcanica sia localizzata su piccole isole o in prossimità della costa.
Vi sono, però, particolari manifestazioni dell’attività vulcanica che si prestano a diventare causa scatenante di giganteschi tsunami.
Esse sono riferite a quelle eruzioni vulcaniche che si possono, sinteticamente, definire “esplosive” e che si verificano in prossimità del mare.
In presenza di eruzioni altamente esplosive, accompagnate da una massiccia espulsione di materiali, può accadere che si giunga allo svuotamento della camera magmatica, ovvero il serbatoio cui attinge il vulcano.
A seguito di tale situazione avviene il conseguente collasso delle pareti del cono vulcanico, con la formazione di una caldera, una grande voragine, anche di centinaia di chilometri quadrati, di forma solitamente circolare o ellittica.
Essa è caratterizzata da pareti quasi verticali, al cui interno non è raro si possa formare un lago.
Se un’eruzione esplosiva ed il susseguente collasso, coinvolge strutture vulcaniche sulla terraferma, le conseguenze sono, soprattutto, di natura sismica, diverso il caso in cui tale fenomeno si verifichi in presenza di acqua.
Quando il magma vulcanico viene a contatto e interagisce con acqua, sia essa di origine marina o proveniente da falde sotterranee, si parla di attività idrovulcanica: l’effetto immediato di tale interazione è il surriscaldamento, l’ebollizione e la vaporizzazione dell’acqua, situazione che sfocia nell’innalzamento della pressione e nella violenta espansione o esplosione del gas prodotto.
Tale trasformazione sarà caratterizzata da una maggiore o minore efficienza, a seconda del rapporto tra le quantità di magma ed acqua che vengono a contatto.