Stromboli

L’attività “stromboliana” nel luogo in cui è nata la sua definizione

Con il termine attività eruttiva di tipo “stromboliana” si intende un’attività formata da esplosioni di bassa e media energia, con lancio di bombe e lapilli incandescenti attorno all’area del cratere; questa attività, periodicamente, può anche essere intervallata dall’emissione di colate laviche lungo le pendici del vulcano. molto intensa, che interessa buona parte della sommità dell’ edificio vulcanico .
tipica esplosione StrombolianaCon periodicità più lunga ,nell’ordine delle centinaia di anni, si può avere anche attività esplosiva
Questa è la tipica attività di Stromboli, e tale definizione è applicata ad altre centinaia di vulcani sparsi in tutto il mondo. I crateri sommitali di Stromboli cambiano spesso la loro fisionomia e disposizione. È tipico di questa attività che, alla fine del periodo di emissione di colata lavica, il pianoro, in cui affiorano i crateri, collassi leggermente a causa dello svuotamento della camera magmatica superficiale che li alimenta.
Generalmente vi sono 5-6 bocche eruttive, allineate lungo la direzione nord est-sud ovest; vengono quindi distinti un “cratere centrale” e i crateri di nord est e di sud ovest. Negli ultimi vent’anni tale attività si è avuta nel 2002-03, 2007 e 2014.
La tipologia di attività è distinta, a seconda della frequenza degli eventi esplosivi.
L’attività di base consiste nel cosiddetto “puffing”, ossia dei piccoli sbuffi di vapore da parte di tutti i crateri; ogni sbuffo avviene ogni circa 3-4 secondi. Nel caso al di sotto della bocca eruttiva si accumuli un po’ di gas, si può avere un vero e proprio getto di vapore, alto anche 30-40 metri che, essendo incandescente, può anche assumere una colorazione rossastra; questo tipo di attività, di solito, ma dipende dal regime in cui si trova il vulcano in un determinato periodo, avviene ogni circa 15-20 minuti, sovente da uno dei crateri più esterni.
Si ha poi la vera e propria esplosione: al di sotto del cratere si possono accumulare diverse bolle di gas provenienti dal profondo, queste si uniscono formando delle bolle un po’ più grandi, e a un certo punto il magma non è più in grado di trattenerle ed esplodono portando con sé brandelli di lava sottoforma di bombe (se più grandi di 6 cm) e lapilli (1-6 cm di taglia).
Questo tipo di esplosioni sono le più comuni e più spettacolari e hanno un intervallo di 10-20 minuti in funzione del regime di attività del vulcano. Esistono, infatti, dei periodi in cui il vulcano è “più attivo” a causa di una risalita recente di magma dal profondo, e periodi in cui è più “scarico”, magari dopo un evento eruttivo un po’ più importante, come ad esempio emissione di colate di lava.

Storie di mare e naufragi. I relitti delle Isole Eolie

La Cattedrale di Lipari e il chiostro Normanno del Monastero Benedettino

La Sciara del Fuoco

Sette isole, decine di vulcani

Il villaggio preistorico di Cala Junco

Alicudi, dove il tempo si è fermato

Il Castello di Lipari, “fuso” con la lava

Salina, l’isola verde dalle montagne gemelle

L’eruzione del 2002-03

I crateri sommitali

Il Gran Cratere de La Fossa: dove il vulcano diventa uno scultore

Lipari al centro della storia del Mediterraneo

Filicudi, paradiso sommerso

L’antica produzione del sale

Stromboli, il vulcano che respira

Come si forma la pomice

I sensi raccontano i Faraglioni di Panarea

La Malvasìa delle Lipari DOC

La pòlis dei vivi e la necròpolis dei morti

Il laghetto salato di Lingua

La plasticità dei fanghi di Vulcano

Il villaggio di Capo Graziano

I Faraglioni di Panarea

La parte nascosta delle Eolie

I sensi raccontano i crateri sommitali

Gli elementi morfologici sottomarini delle Isole Eolie

Le Eolie, dove è nata la vulcanologia

Panarea e la sua storia

Vulcano, la più giovane tra le opere d’arte Eoliane

Pollara, tra poesia e bellezza

Filicudi: piccola isola, grande storia

Lipari, dove la storia si intreccia con i vulcani creando l’archeologia

I sensi raccontano le fumarole del porto di Vulcano

Panarea, dove mare e vulcani diventano scultori

Le Terme di San Calogero