I Monti Rossi

L’eruzione del 1669 a Catania

“Il 30 aprile 1669 fu un giorno cruciale per la popolazione catanese e per la città: sotto la spinta della colata lavica, crollò un tratto di mura lungo 57 metri tra il bastione degli Infetti e del Tindaro, ai limiti dell’attuale centro storico. Quel tragico giorno la colata entrò in città, avanzando lentamente verso il monastero di San Nicolò l’Arena, che fu raggiunto dalle lave fra il 1 e il 5 maggio, ed entrando anche nel settore sud-est attraverso la porta dei Canali.
In quei drammatici primi giorni di maggio, con la lava che avanzava dentro la città, il senato cittadino si riunì per discutere l’eventuale abbandono di Catania e il conseguente spostamento dell’abitato in un nuovo sito e, sempre in quei giorni, ci fu il tentativo non riuscito di deviazione della colata lavica presso la zona di Malopasso, ad opera di un gruppo di uomini di Pedara, guidati dal governatore del paese Don Diego Pappalardo.
Tale operazione pionieristica di deviazione prevedeva la rottura di un argine del canale di scorrimento lavico e fu finanziata dal vicario generale Stefano Riggio e dal senato catanese. Sia il vicario generale che il senato catanese organizzarono anche interventi di contenimento della colata lavica all’interno della città, con la costruzione di barriere di pietre a secco.
L’8 maggio la colata si arrestò, dopo aver distrutto numerose case, alcuni palazzi nobiliari e diverse chiese. Intanto, altri flussi lavici continuavano ad accumularsi lungo il settore meridionale della cortina difensiva detta “sotto al Castello”. In questa zona il 16 maggio, presso il baluardo di San Giorgio, la colata superò le mura e iniziò a riversarsi dentro il fossato del Castello Ursino.Il castello, edificato a partire dal 1239 per volontà dell’imperatore Federico II di Svevia, si affacciava sul mare dall’alto del promontorio meridionale della città. Il 9 giugno la colata arrivò quasi all’altezza delle finestre, che furono murate, e il castello venne abbandonato. Nei giorni successivi si completò la distruzione di una parte del settore meridionale della città.
Durante i mesi di maggio e giugno il flusso lavico principale, alimentato dai tunnel lavici, continuò a riversarsi in mare, dove complessivamente formerà un delta lavico ampio circa millecinquecento metri, causando lo spostamento in avanti della linea di costa di circa 800 metri.”

I diversi nomi della “Muntagna”

L’uomo e il vulcano: come comportarsi? Il rischio vulcanico

L’eruzione del 1669 a Catania

Il sistema di faglie delle “Timpe” di Acireale

L’Ellittico, il primo grande vulcano Etneo

L’Isola Lachea e i Faraglioni di Acitrezza

I sensi raccontano Acicastello ed Acitrezza

I sensi raccontano Acireale

Il terremoto che cambiò la geografia della Sicilia orientale nel 1693

La continua evoluzione dei Crateri sommitali Etnei

L’eruzione del 1928 che distrusse il paese di Mascali

Il primo tentativo al mondo (quasi riuscito) di fermare una colata lavica: l’eruzione del 1991-93

La montagna vivente

Il Belvedere Etneo

Una fauna ancora tutta da scoprire

L’eruzione del 2001 dell’Etna, quando la Montagna sembrava viva

La Valle del Leone e l’Ellittico

I sensi raccontano la Val Calanna

Il Grand Tour in Sicilia

I sensi raccontano i Crateri sommitali Etnei

I sensi raccontano I Monti Rossi

Il fiume Aci

La Val Calanna, il primo passo verso un unico grande edificio vulcanico

I sensi raccontano il Belvedere dell’Etna

Acireale e la ricostruzione dopo il terremoto del 1693

I Malavoglia

I sensi raccontano Torre del filosofo

I primi edifici vulcanici dell’Etna, tra Acicastello ed Acitrezza

Etna, un laboratorio naturale dove svolgere esperimenti

Empèdocle e la sua passione per l’Etna

Torre del Filosofo: alla base dei Crateri Sommitali (2950 metri)

Un vulcano in continua evoluzione

L’attività dei Crateri sommitali tra il 2011 e il 2019

I sensi raccontano la Valle del Leone

Perché l’Etna è uno dei vulcani più studiati al mondo?

Acireale e le sue “timpe”

Le “tacche” della neve

I Monti Rossi e la distruttiva eruzione del 1669

L’Etna: un meraviglioso insieme di diversi tipi di flora