Durante il corso del 1800 sono stati effettuati alcuni tentativi di creare una struttura stabile ad alta quota, da cui osservare le fenomenologie vulcanologiche Etnee.
Fu preso spunto dall’eruzione del 1923, la quale convinse le autorità della bontà dell’iniziativa proposta dal Professor Gaetano Ponte, Professore di Vulcanologia presso l’Università di Catania.
Questo può essere definito come il primo vero istituto vulcanologico d’Europa, finanziato dallo Stato e diretto proprio dal Professor Ponte presso la sede storica della Facoltà di Geologia a Catania.
Nella zona medio-alto montana Etnea venne creato l’Osservatorio Etneo a quota 2941 metri e venne riadattato a stazione vulcanologica il rifugio Casa Cantoniera a quota 1881 metri. Oltre al monitoraggio dell’attività del vulcano, venne affrontato anche per la prima volta il problema della vulnerabilità delle strutture rispetto ai fenomeni di pericolosità dell’attività vulcanica Etnea.
Purtroppo, a causa dei limitati finanziamenti, il progetto scientifico del prof. Ponte non fu ultimato.
Tuttavia, l’Istituto vulcanologico rappresentò una moderna organizzazione di monitoraggio dei sistemi vulcanici attivi siciliani (Etna, Stromboli e Vulcano).
L’Osservatorio Etneo fu distrutto durante l’eruzione del 1971, quando delle bocche eruttive si aprirono a poche centinaia di metri. Venne quindi ricostruito, ed è stato recentemente ripristinato come punto di rifugio sommitale da parte dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.