L’archeologo Paolo Orsi affermò che il periodo di realizzazione di questo complesso, risale circa all’878, l’anno in cui Siracusa fu presa dai popoli islamici.La chiesa è suddivisa in quattro ambienti:
il presbitèrio: termine liturgico-architettonico, sito nella parte centrale della chiesa, riservata ai presbiteri (sacerdoti officianti), dove è collocato l’altare maggiore; l’area riservata ai fedeli, la sagrestia e una camera a essa attigua che l’Orsi identifica come l’abitazione del sacerdote. Oggi le uniche figure dipinte distinguibili si trovano nella fascia muraria sovrastante l’àbside e le due nicchie.
Su di essa si riconoscono, nella parte centrale, un nimbo (aureola) giallo con lumeggiature bianche e, lateralmente, sopra la nicchia sinistra, un’ala sui toni del rosso-aranciato, un nimbo giallo e i lievi contorni del volto di un angelo. Nell’àbside si trovano infine i contorni sfumati di un Cristo Pantocratore.