Lo storico siceliota Diodòro Siculo raccontò, con dovizia di particolari, l’impresa epocale della costruzione delle Mura dionigiane e del Castello Eurialo, descrivendo le varie fasi del cantiere.
Come riportò lo scrittore di Agira, per la costruzione dell’intera cinta muraria, furono impiegati 70.000 schiavi e 6.000 buoi divisi in squadre, con un ritmo di riempimento di 300 tonnellate al giorno di blocchi.
A proposito del tiranno Diodòro scrisse anche: «Dionigi e i suoi collaboratori non solo esercitavano un attento controllo sullo stato di avanzamento del cantiere ma anche partecipavano ai lavori». Il sovrano rappresentava dunque un elemento trainante, stimolando anche la competizione tra le maestranze.