I Cordari di Siracusa svolgevano nelle Latomìe un mestiere artigianale profondamente radicato nella cultura siciliana: producevano la corda lavorando con le mani le fibre vegetali. Il lavoro del cordaio era silenzioso e ripetitivo: sempre gli stessi gesti, gli stessi passi, avanti e indietro, dall’alba al tramonto.
Il cordaio, con il pollice e l’indice dipanava, stirava e filava i filacci per formare la corda base.
Le fibre vegetali comunemente adoperate erano la canapa, il cocco e l’agave americana; quest’ultima, per natura molto ruvida, veniva impiegata per il fondo delle sedie.
Il cocco, un ammasso fibroso di peli, soffice e poroso, era utilizzato per i cavi più robusti e resistenti all’acqua. La canapa, in siciliano il “cannu”, era la fibra più pregiata ed era intensivamente coltivata nelle campagne locali.