La via della cannamela prendeva il nome dalle numerose botteghe in cui veniva raffinata la canna da zucchero.
Secondo la tradizione antica, questa pianta veniva raccolta in “fasci” e portata al trappeto, dove era macinata da una ruota e poi spremuta.
Il liquido zuccherato bolliva in grandi calderoni e poi veniva messo nei vasi. I “pani” di zucchero, ormai solidi, venivano lasciati ad asciugare per 40 giorni sugli scaffali.