L’esteso numero di mosaici che decorano gli ambienti della Villa del Casale e la varietà dei soggetti rappresentati, riconducibili alla fine del III e la prima metà del IV sec d.C., con evidenti differenze di stili compositivi, ci suggerisce l’intervento di gruppi diversi di mosaicisti e periodi di esecuzione, non sempre, contemporanei.L’attenta osservazione delle scene e la tipologia dei contenuti ci induce a pensare ad un personaggio di altissimo rango che ha voluto imprimere nei mosaici il riflesso della sua cultura e del ruolo che occupava nella Roma nel tardo impero.
Diversi temi, celebrano scene realistiche, che richiamano la figura del dominus, padrone di casa, come il mosaico dell’
adventus
del
vestibolo
e della sala della “piccola caccia”, o che riportano a Roma e ai suoi spettacoli circensi, come il mosaico della “grande caccia” e della
corsa delle quadrighe
nell’
aula biabsidata
.
Anche nelle scene mitologiche troviamo una celebrazione eroica del committente tramite immagini di trionfo della ragione e della virtù sulle forze selvagge della natura: Ercole che sconfigge i giganti, Orfeo che doma gli animali terrestri e Arione che ammansisce quelli marini.
Infine le scene di genere, con i busti raffiguranti le stagioni, o gli xenia, doni ospitali di frutta, uccelli o pesci, insieme alle numerose scene di èroti pescatori o vendemmianti riconducibili, anch’esse ad una figura di rilievo che, attraverso questi soggetti, ha voluto sottolineare la produttività della sua terra.