Il recente restauro che ha coinvolto anche l’ingresso monumentale, ha evidenziato una particolarità del signum, meglio conservato
tra i quattro individuati in coppia accanto alle aperture laterali.
Uno dei due
signa militari affrescati sulla parete contigua al
fornice
di destra,
riporta quattro
phalerae
, che si alternano a rettangoli. In questi medaglioni erano riprodotti, con molta probabilità ritratti imperiali: i primi due dall’alto con il busto dei due Augusti, i due rimanenti con quelli dei due Cesari
della prima
tetrarchia
o di
Costantino
e della sua famiglia.
Il ritratto più leggibile è il terzo a scendere, in cui alcuni hanno voluto riconoscere Galerio,
anche se non somiglia ai suoi ritratti ufficiali: è posto di tre quarti, ha un volto allungato incorniciato da una corta barba, tipica dell’iconografia di tradizione tetrarchica, e una frangia scura, nell’atto di rivolgere lo sguardo verso l’ingresso.L’immagine inserita in un tondo, detta imago clipeata, è tipica della ritrattistica romana e, come già anticipato, veniva impiegata come strumento di promozione politica ed imperiale.
Anche l’estremità opposta dell’arco di ingresso, quella occidentale, è decorata secondo lo stesso schema della precedente, con la differenza che le figure a grandezza naturale, contenute nei grandi quadri rettangolari, che si alternano ai due
signa, indossano abiti civili e non militari.
Allo stato attuale, gli studi non hanno raggiunto unanimità e chiarezza sulla presenza di questi simboli eloquenti all’ingresso della villa: potrebbero ricondurre ad una committenza imperiale o ad un personaggio che aveva ricoperto importanti cariche militari o ruoli che prevedevano l’utilizzo delle insegne o delle immagini dell’imperatore.
In tutti i casi la ricchezza decorativa dell’entrata ha una finalità celebrativa e riporta alla magnificenza degli archi di trionfo imperiali.