Sala dell'appartamento privato detta “Piccola Caccia”

Una giornata di caccia alla villa

SALA DELL’APPARTAMENTO PRIVATO DETTA DELLA “PICCOLA CACCIA”
Entrando in questo ambiente, forse utilizzato come sala da pranzo o di soggiorno invernale dal dominus e dalla sua famiglia, si ha l’impressione di assistere, in prima persona, ad una battuta di caccia con cani, nell’area che circondava la residenza tardoantica. Il mosaico pavimentale è suddiviso in cinque registri. La narrazione, che procede in modo dinamico e realistico, ha inizio sul lato sinistro del primo registro in cui è rappresentata la partenza per la caccia e l’inseguimento della volpe. I cacciatori indossano corte tuniche e alti calzettoni a protezione delle gambe le fascie crurales. Il secondo registro, introduce il trasporto di un cinghiale legato ad un’asta e avvolto da una rete. Orientando lo sguardo a destra, un cacciatore dalla folta barba, con una mano impugna la sua lancia, il venabulum, mentre, con l’altra, tiene per le zampe una lepre. La vegetazione che avvolge le scene, riproduce piante, presenti nel periodo di composizione del mosaico, come i cipressi e le querce. Al centro del secondo registro, si svolge un sacrificio campestre in onore di Diana, la dea della caccia. Un personaggio, di alto rango, per le decorazioni che impreziosiscono la sua veste color porpora, con orbicoli e clavi, pone dell’incenso nel braciere di un’ara quadrangolare posta davanti alla statua di Diana cacciatrice, per propiziare il favore della dea. All’inizio del terzo registro, un uccellatore, contraddistinto da una morbida tunica gialla, sostiene sulla spalla sinistra un falcone grigio e per individuare le prede, si fa ombra ponendo la mano destra sulla sua fronte. Una scena di banchetto campestre occupa la zona centrale del terzo registro e, parte, del quarto. Sotto le fronde di alberi verdeggianti, forse il dominus con altri esponenti della sua famiglia, si siede davanti ad una mensa su un grande divano semicircolare, lo stibadium, circondato da cacciatori e servi. Alla colazione nella riserva, si alternano gli episodi dell’inseguimento di una volpe e della cattura di una lepre. La parte finale del mosaico pavimentale riporta la caccia ai cervi con la rete e l’uccisione di un cinghiale.

L’importanza data all’esercizio della caccia è testimoniata da molti testi letterari, redatti soprattutto in epoca imperiale, nei quali appare come la celebrazione di alcuni aspetti della virtus, sia legata all’esaltazione della forza e dell’astuzia. L’attività venatoria era praticata sia come momento di svago per i proprietari dei latifondi, che in funzione dell’approvvigionamento di animali per gli spettacoli che si svolgevano, a Roma, nell’ Anfiteatro Flavio .L’ingresso ampio ed imponente di questa stanza, la distingue dagli ambienti che la precedono sul portico nord del peristilio. Si tratta dell’unico vano ad essere dotato di colonne all’ingresso ma non di abside, a conferma che la sua funzione, probabilmente una sala da pranzo o di soggiorno invernale, doveva essere al contempo pubblica e privata. Il tono più discreto, rispetto ad altri luoghi di rappresentanza, è sottolineato dall’assenza di lastre di marmo sulle pareti. Il mosaico pavimentale, descrive una serie di scene dispiegate su cinque registri, di estrema e vivace sintesi realistica, che presentano il committente della villa con i suoi familiari e i suoi servi, impegnati in una battuta di caccia con cani. Nel primo registro sono raffigurati la partenza per la caccia e l’inseguimento della volpe, mentre il trasporto di un cinghiale catturato e una scena di sacrificio e offerta a Diana occupano il secondo registro.Al di sotto, nella parte centrale, la narrazione prosegue con la descrizione di un banchetto all’aria aperta animato da personaggi illustri riccamente abbigliati, seduti su uno stibadium, un ampio divano da banchetto a forma semicircolare, circondati da cacciatori e servi. Alla colazione nella riserva, che continua anche nel quarto registro, si alternano gli episodi dell’inseguimento di una volpe e della cattura di una lepre. La parte finale del piano musivo riporta, in modo dinamico e realistico, la caccia ai cervi con la rete e l’uccisione di un cinghiale.

Un significato nascosto

Il prestigio del Dominus si rivela attraverso gli affreschi parietali

Gli ambienti della villa a destinazione pubblica e privata

Il sacrificio campestre

I sensi raccontano il Sacello dei Lari

La rappresentazione realistica di un corteo termale con una figura femminile di alto rango

I sensi raccontano il Vestibolo

Simboli beneauguranti e, forse, le iniziali del nome del committente, decorano il mosaico del vano absidato

I protagonisti del mosaico e gli affreschi a tema militare

Una stanza regale ospitava il Dominus durante le sue udienze

Una cerimonia ufficiale per accogliere il Dominus

Il catalogo di animali

Un dialogo tra scene mitologiche e realistiche

Un personaggio che ha attirato l’attenzione degli studiosi

Il Latifondo

La possibile celebrazione di un evento solenne

I nuclei principali della Domus

I marmi provenienti dalle regioni dell’Impero a decoro della Basilica

I sentieri della Virtus, riflesso del Dominus

La visione della corsa dalla tribuna imperiale

Un piccolo vano rappresenta una delle attività del percorso Termale

La colazione all’aria aperta

I sensi raccontano il Peristilio Quadrangolare

Alla ricerca del Dominus attraverso i mosaici della residenza tardoantica

La Mansio di Philosophiana. Una stazione di sosta

L’apoteosi di Ercole

I sensi raccontano l’Ambulacro biabsidato – corridoio della “grande caccia”

Un piccolo vano impreziosito dai marmi

Un piccolo ambiente utilizzato come ingresso privilegiato alle Terme

I sensi raccontano l’Ingresso privato alle terme

Il profilo del Dominus si nasconde tra le scene rappresentate nei mosaici?

Una teoria di armati per un Dominus dal profilo importante

I sensi raccontano la Stanza delle frizioni

L’età d’oro: ipotesi sul periodo di costruzione della villa ed inizi

Forme di saluto o rito?

Una giornata di caccia alla villa

L’interpretazione astrale del mosaico

I sensi raccontano la Sala dell’appartamento privato della “piccola caccia”

Banchetti e Panegirici animavano la vasta sala, sullo sfondo di un mosaico pavimentale che celebra le prodezze di Ercole

Un grande porticato colonnato, luogo di raccordo tra gli ambienti

I sensi raccontano la Basilica

I protagonisti dei mosaici

Una corsa di Quadrighe, ambientata nel Circo Massimo di Roma, collega la villa alla città centro del potere

I sensi raccontano la Sala Biabsidata

Gli ambienti a carattere semipubblico

Personaggi, di alto rango, raffigurati nei mosaici delle nicchie absidate del Frigidario

La residenza tardoantica: Locus Amoenus e centro di attività amministrative nel cuore della Sicilia

Un’architettura solenne e maestosa per accogliere un committente di alto rango

Un microcosmo organico: la struttura della villa

I sensi raccontano il Triclinio Triabsidato

Un simbolo eloquente: Il Signum

La cattura di animali selvaggi per i giochi dell’Anfiteatro Romano

I sensi raccontano l’Ingresso Monumentale

Il culto dei Lari

I sensi raccontano il Frigidarium