L’ornato musivo del “corridoio della grande caccia” è una grande rappresentazione delle tecniche adottate per catturare e trasportare animali esotici e feroci nei possedimenti imperiali , che ci restituisce il più esteso esempio raffigurato in antichità.Tra militari – cacciatori che prevalgono nella parte orientale del mosaico, servitori addetti alle attività di trasporto e funzionari imperiali che dirigono e sorvegliano le operazioni di cattura, nella sesta scena un gruppo di tre figure si distingue dal ritmo della narrazione. Tra esse, emerge quella centrale che rappresenta un uomo con un copricapo rotondo, il pileus pannonicus , un mantello contraddistinto da un grande orbicolo che copre una tunica chiara con maniche listate ai polsi e un cingulum, la cintura militare stretta in vita di colore rosso vivo, ornata con placche decorate a seconda del rango. Egli è descritto con un volto maturo dallo sguardo profondo, mentre si appoggia ad un alto bastone a fungo. Ognuno di questi elementi, porta a pensare che sia un militare di alto livello affiancato da guardie personali, i protectores, munite di grandi scudi.
Alcuni studiosi hanno correlato un’immagine così autorevole al dominus della residenza tardoantica che ha, forse, voluto che i mosaicisti rendessero omaggio al suo profilo facendosi rappresentare in uno degli ambienti più importanti, situati a ridosso della
Basilica
, luogo in cui esercitava le sue funzioni amministrative e gestionali.
Altre ipotesi hanno ritenuto, invece, che il proprietario della domus fosse un dux, comandante di truppe stanziate lungo i confini dell’Impero o, anche, interpretato l’immagine come quella dell’Imperatore, Massimiano o Massenzio.