La composizione, sulla quale si apre sullo sfondo una villa marittima ricca di vegetazione, si svolge in mare ed è occupata da quattro imbarcazioni, a disegni geometrici policromi, ciascuna delle quali ospita tre eroti, nudi o diversamente abbigliati con corte tuniche, intenti ad aiutarsi reciprocamente durante la cattura dei pesci. Oltre a descrivere un’attenta cartografa delle specie ittiche conosciute in epoca tardoantica, l’ornato pavimentale presenta le diverse modalità di pesca che utilizzavano i romani: la lenza, il retino, l’amo, le nasse, la fiocina, il tridente e le reti.Tra i due registri, nell’ampia distesa d’acqua, sono immersi due amorini alati che catturano a mani nude altre tipologie di pesci. Il tema degli eroti pescatori è attribuibile a repertori particolarmente apprezzati per la loro funzione decorativa, soprattutto in un’architettura come quella della residenza tardoantica che, rivolgendosi al suo interno, non presenta aperture verso il paesaggio.