All’interno delle familiae, gestite dai cosiddetti ludisti, i gladiatori dovevano seguire la gladiatoria sagina: un’alimentazione soddisfacente, evidentemente finalizzata a migliorare le loro prestazioni fisiche. Questa dieta prevedeva molti vegetali come legumi, cereali, cipolle, aglio, semi di finocchio, frutta e fichi secchi, ed era povera di carne ma ricca di latticini, olio, miele e vino annacquato.
La sera prima degli scontri nell’arena, i gladiatori partecipavano ad un ricco banchetto, una cena libera, alla quale potevano assistere anche i “fans” più accaniti. Durante questo pasto, per acquistare energia, i gladiatori mangiavano di solito focacce d’orzo speziate cosparse di miele e bevevano infusi di fieno greco dalle proprietà rinforzanti.
In epoca romana la musica trovò un posto di rilievo nei giochi circensi, nei ludi gladiatori e durante le battaglie.
Spesso gli spettacoli nell’Anfiteatro romano iniziavano infatti con un corteo animato da strumenti musicali come il corno e l’organo, in particolare l’hydraulis, l’organo idraulico.
Gli scontri iniziavano tra incitamenti del pubblico, urla, battiti di mani e canti, come una moderna tifoseria, mentre strumenti a percussione come i tamburi, scandivano distintamente il ritmo nei momenti di particolare tensione, durante lo svolgimento delle lotte.