Attraverso le gallerie sotterranee è possibile trovare alcune tombe dall’aspetto singolare, coperte da lastre che presentano tre fori sulla superficie.
Si avverte immediatamente la forza sacrale e la bellezza di un rito antico: il refrigérium, letteralmente “il rinfresco”, ovvero la cerimonia del banchetto funebre che aveva lo scopo di “nutrire” l’anima del defunto e di favorirne il passaggio alla vita eterna.
Attraverso i fori praticati sulla lastra di copertura, durante il banchetto, i vivi consolavano i morti versando vino, latte e miele.
Il refrigérium costituiva un augurio di partecipazione al convito celeste e avveniva durante il periodo di lutto (il terzo, il settimo, il nono, il trentesimo e il quarantesimo giorno dopo la morte del defunto).
L’uso comune e diffuso di porre amuleti sui sepolcri, per allontanare il male, di campanelli, laminette d’argento ed oro, zoccoli di ferro e sussurrare invocazioni e orazioni di ogni genere, fu uno dei tanti elementi di superstizione che gli adepti alla nuova fede ereditarono dal paganesimo. A questi riti si contrapponeva il silenzio delle catacombe, un silenzio pieno di storia e di mistero, sacro, significativo e più eloquente delle stesse parole.
Questa atmosfera pacata, evocativa della vita e del sacrificio dei primi Cristiani, costituiva un luogo privilegiato di meditazione spirituale e di rinnovamento della fede.
La testimonianza coraggiosa dei martiri interpellava i primi cristiani portandoli alla riflessione.
L’odore, generalmente, associato ai luoghi cimiteriali è un connubio tra un olezzo acre e stantìo e il tenace e insistente profumo dei fiori.
Tuttavia, se oggi i cimiteri sorgono all’aperto, viaggiando nel tempo tra le antiche sepolture sotterranee di Siracusa, occorre immaginare ambienti quasi privi di areazione che, immersi nell’umidità, trattenevano ogni tipo di odore. Per questa ragione era ampiamente diffusa l’usanza di spargere oli, fiori e unguenti all’interno delle sepolture.
I corpi erano profumati di unguento mirrino, mentre all’interno di piccoli bicchieri o vasetti di vetro erano versate essenze aromatiche per mitigare l’odore della putrefazione.