Il contesto storico
La Cappella Palatina

Il Palazzo che fu dei re

Ruggero II si dedicò all’ampliamento dell’antico palazzo dell’emiro, per farne la propria reggia. Per tale motivo nella configurazione architettonica esterna del Palazzo si notano le varie stratificazioni sia di stile islamico che romanico.
Il nuovo re si impegnò soprattutto nel piano mediano dell’edificio dove fece costruire, dopo l’incoronazione nel 1130, la sua cappella personale, dedicata a San Pietro . Fece anche edificare la Torre Greca, poi rimaneggiata nel Rinascimento e la Torre Pisana, dove si custodivano i tesori. La torre Joharia venne decorata nel periodo di regno dei due Guglielmi con mosaici, ad opera di maestranze bizantine, che raffigurano scene di caccia con leoni, cervi, centauri,pavoni, diversi animali affrontati e motivi vegetali stilizzati. Il ciclo musivo, dal gusto squisitamente mondano, sembra richiamare alla memoria il magnifico giardino del Genoardo , uno dei parchi più importanti e ampi. Nel periodo di Guglielmo II si estendeva dalla città di Palermo, verso oriente nella valle del fiume Oreto , fino a sud dove confinava con l’ Altofonte . Il nome deriva dall’arabo Jannat al-ard, Giardino o Paradiso della Terra e occupava tutta la parte occidentale della fertile piana di Palermo, quella che in epoca moderna verrà chiamata Conca d’Oro . All’interno del Genoardo c’erano frutteti, agrumeti, fontane, sorgenti, vasche d’acque e anche dimore, palazzi e padiglioni come la Cuba , la Zisa , la Cuba Soprana , la Cubula , o piccola cuba, il Menani e lo Scibene . Altre torri, oggi non più esistenti, completavano il circuito di guardia del Palazzo: la Torre Rossa, la cui costruzione è attribuita, sempre, al primo sovrano di Sicilia e la Torre Chirimbi, risalente all’età di Guglielmo I .
All’interno del Palazzo furono mantenuti la zecca, i laboratori tessili e di oreficeria e gli opifici come il tiraz , una vera e propria officina, aperta a diversi stili culturali e artistici, dove si confezionavano tessuti, tappeti e opere di alta oreficeria come la corona di Costanza , rinvenuta nel sepolcro della moglie di Federico II , Costanza d’Aragona , e adesso conservata nel Tesoro della Cattedrale.La storia del Palazzo è legata al potere temporale, infatti nel 1556 fu dimora dei Vicerè spagnoli e, ancora oggi, come per continuità simbolica, è sede dell’ARS, l’Assemblea Regionale Siciliana.

Il palazzo ritrovato

Dal terremoto al crollo

Un crescendo architettonico

La nascita del regno normanno

Il ciclo musivo, un cammino ascendente verso la luce

I sensi raccontano l’architettura esterna e l’impianto originario

Il Cassaro

L’interno barocco

I restauri

I sensi raccontano l’interno

Lo spazio architettonico

L’involucro architettonico: la pianta a croce greca orientata verso la luce

I sensi raccontano la pavimentazione

L’oro e la luce: lo splendore dei mosaici della Cappella Reale

L’antico convento della Martorana, storia di devozione e tradizione

Il Palazzo che fu dei re

L’esterno barocco

La pavimentazione: forme, motivi e iconografia

I loca solatiorum: dimore per lo svago, il benessere e la caccia

Forme e colori del soffitto ligneo

I sensi raccontano il contesto storico la martorana

La conquista normanna della Sicilia e la nascita di un nuovo regno latino

I sensi raccontano la decorazione barocca

La cappella di San Pietro nel Real Palazzo

Il parco del Genoardo, il giardino dei piaceri e della meraviglia

I mosaici del transetto e delle absidi

Le decorazioni del campanile

Un edificio costruito in un breve spazio di tempo

I sensi raccontano i restauri

Dall’oblio al recupero della memoria

La splendida Zisa e il suo giardino: solacium regi tra suoni, colori e profumi

Le decorazioni

I sensi raccontano la Zisa nei secoli

I sensi raccontano il contesto storico

Il soglio reale

Il pavimento in opus sectile della Cappella Palatina

I sensi raccontano il ciclo musivo

I sensi raccontano il soffitto

I mosaici delle navate

Il ritorno dell’acqua

I sensi raccontano l’archittetura

I sensi raccontano l’architettura e le decorazioni

I sensi raccontano il contesto storico Zisa

Stili diversi e trasformazioni, per una “delle più belle costruzioni che si possono vedere”

La veste architettonica e le trasformazioni nel tempo

Il tetto del Paradiso: una delle opere più rappresentative dell’arte medievale

La dedica dell’Ammiraglio

Intrecci di saperi nella Palermo normanna

L’interno della chiesa