Il geografo arabo Al-Idrīsī (latinizzato Edrisi), nel 1145, venne chiamato a Palermo da Ruggero II per scrivere il famoso Libro di Ruggero e lavorare alla costruzione di un mappamondo in 70 fogli chiamato Tabula Rogeriana.
La Tabula originale era realizzata in argento.
Il manoscritto, denominato in arabo Kitāb Rugiār, fu ultimato nel 1154, contiene una descrizione del mondo allora conosciuto, diviso in sette zone climatiche, secondo il sistema tolemaico e mostra l’Europa, parte dell’Asia e l’Africa del nord.
Per secoli il progetto di Edrisi, che lo impegnò per anni, fu considerato lo studio geografico più attendibile, dal momento che riporta numerose notizie inedite e sconosciute e informazioni dettagliate.
Tali dati derivano da conoscenze dirette, grazie ai numerosi viaggi che egli aveva intrapreso visitando gli odierni Stati di Francia, Ungheria, Portogallo, Inghilterra e ovviamente nell’Africa del nord dov’era vissuto.