Il Contesto 2

Il substrato culturale attraverso il tempo

A seguito del difficile trentennio della conquista, la dominazione normanna influenzò, favorevolmente, una equilibrata sintesi tra la cultura latino occidentale, bizantino orientale e arabo islamica , sebbene il fulcro della restaurazione fosse il cristianesimo, grazie al potere unificatore della Chiesa.
Con Guglielmo II , Monreale divenne la più importante signoria ecclesiastica del Regno, grazie alla creazione di un’Abbazia Vescovado ancora prima della comparsa dell’abitato. Il Mons Regalis, ai piedi del monte Caputo, si trovava all’interno del vasto parco dei re normanni, il florido e rigoglioso Genoard , l’ultimo creato in ordine di tempo su precedenti giardini islamici. Esso, durante il regno di Guglielmo II, si estendeva dalla città di Palermo verso oriente, nella valle del fiume Oreto, fino a lambire a sud l’ Alto Fonte del Parco dove, ancora, si trovano una cappella ed un palazzo di epoca ruggeriana .Il territorio di Monreale era noto per due particolari luoghi villaggio di Bahalara e la cappella di Santa Domenica Ciriaca che, in epoca islamica, conservava la tradizione episcopale greca a Palermo. Lo spazio sacro, ultimo baluardo cristiano durante la dominazione musulmana, racchiude un’importanza storica, in quanto ospitò, il vescovo di Palermo Nicodemo, ricondotto in città, all’arrivo dei Normanni, per riconvertire la grande moschea a chiesa di culto cristiano. Nei primi anni, la fondazione del Duomo di Monreale venne, sovente, ricondotta alla locuzione latina “super sanctam Kiriacam”, che appariva anche nell’atto di donazione di Guglielmo II pubblicato nel 1176.
L’accostamento della Cattedrale, alla presenza della piccola chiesa di Santa Ciriaca, il cui significato liturgico del nome si riferisce al Giorno del Signore, la domenica, ne giustificava, per il sovrano, l’edificazione ai fini di un maggior potenziamento politico, data la vicinanza all’arcivescovado di Palermo. Questa vicenda storica ha lasciato eloquenti tracce nella frazione di un comune prossimo a Monreale, il cui nome, Santa Dominica, riconduce alla traduzione latina dell’originario nome greco del primitivo luogo di preghiera, ormai abbandonato.

La Cappella di S. Maria Maddalena

Uno spazio tra visibile ed invisibile

Le decorazioni interne

Una nuova cattedrale

La navata più lunga

Sotto le crociere del Bema

Una cappella dall’autore ignoto basata su ripetute simmetrie

Le torri e la facciata occidentale

La decorazione musiva

La cattedrale di Cefalù: un cantiere in mutamento tra slancio di fede e controllo sul territorio

Il dialogo tra le architetture del complesso monumentale

Le modifiche architettoniche della fabbrica del Duomo dopo la morte di Ruggero II e le trasformazioni del chiostro

Dalla porta maggiore alle navate: l’invito ad un percorso di fede

Un chiostro dalle accentuate varietà stilistiche

L’impronta del re

Le torri prospicenti la facciata adibite a campanari

Il chiostro: un luogo tra la terra ed il cielo

L’inizio del cantiere

La cappella perduta

La cattedrale nei secoli

Un soffitto mirabile

La città medievale tra monachesimo ed aristocrazia feudale

I sarcofagi in porfido: regalità e potere

Il substrato culturale attraverso il tempo

Il grande presbiterio: uno spazio unico per la cattedrale

Il portico meridionale

La grande restaurazione

Il cimitero dei re

La costruzione della cattedrale di Monreale tra mito e risvolti storici

La cappella dei Re

La Bibbia scolpita su pietra

Elementi artistici nella nave di Pietro

Un popolo venuto dal Nord

Una polisemia di forme e contenuti ad alto livello artistico

L’equilibrio tra architettura e luce

Una architettura religiosa normanna in Sicilia con influenze islamiche

Un disegno compositivo che coniuga esempi nordici con nuovi linguaggi artistici, attraverso i secoli

La cappella di san Castrense: importante testimonianza rinascimentale

I legami degli Altavilla con gli ordini monastici in Sicilia

La cappella ritrovata

La madonna Odigitria

Le funzioni di culto

Le trasformazioni dell’aula attraverso i secoli

Il coro: cuore pulsante della cattedrale

Ricognizione delle tombe reali

Le cattedrali dei Re

Il portale marmoreo: un intimo dialogo tra complessi aspetti ornamentali e struttura formale

La cappella del crocifisso: uno scrigno d’arte creato su modello precedente

Le trasformazioni nei secoli

Cefalù: testimonianze insediative attraverso il tempo

Una controversa interpretazione

Un albero pieno di vita

Giardini ed architetture come sfondo alla città di Palermo

La facciata decorata

La Bibbia di Pietra

Il portico laterale: un insieme di eleganza e leggerezza delle forme

Il disegno strategico di Ruggero II

Iconografie duecentesche decorano il soffitto ligneo della navata centrale progettato con soluzioni inedite

La paradisiaca “conca d’oro” che abbraccia Palermo: un nome dagli innumerevoli volti attraverso il tempo

Caratteristiche dell’architettura religiosa in epoca romanica

Le navate laterali

L’area del Santuario

Gli spazi liturgici della Protesis e del Diaconicon

I mosaici del Presbiterio

Palermo felicissima urbe

Un palinsesto della Storia

Stratificazioni culturali, di diversa origine, decorano le absidi esterne

La cappella di san Benedetto

La quadratura del cerchio

I mosaici delle absidi

Temi biblici animati dalla luce sfolgorante delle vetrate che si affacciano sulle navate

Oltre l’armonia delle proporzioni

Da Moschea a Cattedrale

La Cattedrale di Gualtiero

Tempus Fugit: un progetto strategico realizzato in un breve periodo

Ruggero II d’Altavilla: un sovrano protetto da Dio

Due torri inizialmente simili, variate nel tempo

L’Ecclesia munita

Il plasticismo del portico principale e la monumentale porta bronzea di bonanno pisano

Il progetto originario

Una commistione di stili pervade le decorazioni pavimentali

Le colonne della navata centrale: lo studio meticoloso dell’ordine d’insieme