I sarcofagi a baldacchino della cattedrale di Palermo, utilizzati come sepoltura da Enrico VI e Federico II, furono scolpiti riutilizzando colonne in porfido forse provenienti da Roma; i marmorari copiavano quindi esemplari antichi e furono abbozzati, se non terminati, a Roma dove esistevano maestranze islamiche o provenienti dall’Egitto e da Costantinopoli specializzate nella lavorazione del particolare marmo.
I sarcofagi, destinati per la Cattedrale di Cefalù, furono ordinati da Ruggero II prima del 1145: uno per accogliere i suoi resti mortali, l’altro per glorificare la sua memoria.
Ma, dopo la sua morte, nel 1154, le sue volontà non furono rispettate.
Attualmente il primo Re di Sicilia riposa in un sepolcro, sempre in porfido con coperchio a spioventi, collocato nella cattedrale di Palermo.