Nella Basilica di Cefalù sono presenti due organi a canne che attualmente si trovano in fase di restauro. In tutta la Diocesi intorno al XVII secolo erano attivi i migliori costruttori di organi, divenuti poi famosi e ricercati anche fuori dalla Sicilia, tra cui Raffaele La Valle e il figlio Antonio. Gli organi erano collocati nelle cantorie che poggiavano su quattro colonnine, nel primo intercolunnio lato sud e in quello nord della navata centrale. Collocati in posizione contrapposta, vengono detti battenti, poiché grazie anche alla presenza di due cori, che si alternavano, permettevano un dialogo orchestrale.
Il primo organo da riferire a Raffaele risale al 1612, l’altro invece, opera del figlio, si data 1614. Il coro di Antonio, in cornu evangeli, ha un prospetto a cinque campate e dieci registri su base sedici piedi. Entrambi gli organi, collocati sotto l’episcopato del vescovo De Quero Turillo sono caratterizzati da una decorazione pittorica che segue la profilatura e l’andamento verticale delle canne.
Un esempio di organi battenti e del doppio coro è ancora visibile a Venezia, nella Basilica dei Frari. I cori, collocati su due cantorie diverse e contrapposte si trovano rispettivamente nella cantoria di destra e in quella di sinistra. Il primo, databile intorno al 1732, fu probabilmente costruito da Giovan Battista Piaggia, mentre l’altro, pensato qualche anno dopo, precisamente nel 1795, è frutto del lavoro di Gaetano Callido.