Duomo di Cefalù
Il chiostro

Le modifiche architettoniche della fabbrica del Duomo dopo la morte di Ruggero II e le trasformazioni del chiostro

L’opera di architetti e maestranze dopo il 1154, ridusse l’altezza della navata centrale e, di conseguenza, quella delle navate laterali con le rispettive finestre, rispetto a quanto previsto nell’originario disegno, che invece fu seguito, per la realizzazione dell’opera, fino alla costruzione dell’ arco trionfale del transetto .Il monumentale arco di epoca ruggeriana, distinguibile tutt’ora all’esterno della fabbrica, è sopraelevato rispetto al tetto che ricopre la navata centrale ribassata e costruita, in contemporanea alla copertura, a partire dalla seconda metà del XII secolo.
Queste modifiche di progetto implicarono la realizzazione di un contro arco interno, che raccordasse il fronte occidentale del transetto con l’attacco della navata centrale.
E’ indubbio a questo punto che, se il progetto unitario originario, nella parte della fabbrica realizzata dall’ abside fino a compimento del transetto, ha compreso anche il grande arco trionfale, certamente la parte delle fondamenta e della prima elevazione di tale zona, dovevano rispondere ad un disegno unitario che prevedeva, già in origine, lo sviluppo architettonico dell’intero complesso senza creare l’attuale dislivello tra chiesa e chiostro.
Si presume, da queste trasformazioni avvenute nel tempo, che il Chiostro sia stato realizzato, successivamente, in un periodo concomitante alla costruzione delle navate, poiché doveva attestarsi sul fronte esterno della navata settentrionale. L’accesso al Chiostro, coevo alla fabbrica di Ruggero II, era collocato, nel rispetto delle regole liturgiche, sul lato sinistro del transetto e doveva coincidere con il piano di calpestio delle navate, al tempo già tracciate ma non ancora esistenti.
Le trasformazioni apportate ai volumi delle architetture dopo la morte del re di Sicilia, non permisero mai l’utilizzo della porta primigenia, nella sua forma completa.
In una prima fase, per potere raggiungere il sottostante livello, il vano, terminato ad arco ogivale, venne ribassato con la creazione di un architrave e vennero creati dei gradini all’interno della possente muratura, da qui si dipartiva una scala laterale, di cui è rimasta traccia nella pietra, per scendere al livello del cortile porticato, nella corsia orientale.
Successivamente, abbandonata definitivamente l’iniziale apertura, nel XVI secolo venne aperta una nuova porta, collocata nella navata laterale sinistra e prossima alla torre. Da tale vano si dipartiva una larga scala di pietra, verso la corsia occidentale ingombrandone in larga parte lo spazio.
Si può oggi meglio notare, a seguito dei recenti lavori di restauro, che la prima grande porta, inserita sul fronte occidentale del transetto, certamente destinata ad immettere nel contiguo chiostro, anche se collocata sul piano di uscita del pavimento del transetto, si trova oggi a circa tre metri di altezza rispetto all’attuale piano di calpestio delle corsie del chiostro.
Durante la costruzione della navata sinistra, la riduzione delle altezze dei muri e l’imposta delle relative finestre, a cui si doveva appoggiare il Chiostro, che doveva essere complanare alla Cattedrale, ne aveva irrimediabilmente compromesso il collegamento diretto, risultando una forte incongruenza con le quote della porta e la posizione delle finestre della navata. L’idea di realizzare un terrapieno sul quale far posare il Chiostro a livello della Cattedrale non venne mai presa in considerazione.

La cappella dei Re

Iconografie duecentesche decorano il soffitto ligneo della navata centrale progettato con soluzioni inedite

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Cefalù: testimonianze insediative attraverso il tempo

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Un chiostro dalle accentuate varietà stilistiche

Una controversa interpretazione

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Una architettura religiosa normanna in Sicilia con influenze islamiche

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La paradisiaca “conca d’oro” che abbraccia Palermo: un nome dagli innumerevoli volti attraverso il tempo

Le trasformazioni dell’aula attraverso i secoli

Il progetto originario

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Dalla porta maggiore alle navate: l’invito ad un percorso di fede

Un popolo venuto dal Nord

Un soffitto mirabile

Le navate laterali

Le cattedrali dei Re

La cappella di san Benedetto

Il substrato culturale attraverso il tempo

Le torri e la facciata occidentale

La cattedrale nei secoli

Il grande presbiterio: uno spazio unico per la cattedrale

La Bibbia scolpita su pietra

La cattedrale di Cefalù: un cantiere in mutamento tra slancio di fede e controllo sul territorio

La Bibbia di Pietra

Il coro: cuore pulsante della cattedrale

La quadratura del cerchio

Una nuova cattedrale

Tempus Fugit: un progetto strategico realizzato in un breve periodo

La decorazione musiva

Le decorazioni interne

La cappella di san Castrense: importante testimonianza rinascimentale

La cappella perduta

Il portico meridionale

La grande restaurazione

L’area del Santuario

La madonna Odigitria

Una cappella dall’autore ignoto basata su ripetute simmetrie

Una polisemia di forme e contenuti ad alto livello artistico

Stratificazioni culturali, di diversa origine, decorano le absidi esterne

Le modifiche architettoniche della fabbrica del Duomo dopo la morte di Ruggero II e le trasformazioni del chiostro

Un albero pieno di vita

La Cappella di S. Maria Maddalena

Gli spazi liturgici della Protesis e del Diaconicon

Ricognizione delle tombe reali

Un palinsesto della Storia

L’impronta del re

La cappella ritrovata

L’equilibrio tra architettura e luce

Le torri prospicenti la facciata adibite a campanari

Una commistione di stili pervade le decorazioni pavimentali

Temi biblici animati dalla luce sfolgorante delle vetrate che si affacciano sulle navate

L’inizio del cantiere

Ruggero II d’Altavilla: un sovrano protetto da Dio

Il disegno strategico di Ruggero II

Un disegno compositivo che coniuga esempi nordici con nuovi linguaggi artistici, attraverso i secoli

Le trasformazioni nei secoli

La navata più lunga

I legami degli Altavilla con gli ordini monastici in Sicilia

I mosaici delle absidi

La facciata decorata

Palermo felicissima urbe

L’Ecclesia munita

Oltre l’armonia delle proporzioni

La Cattedrale di Gualtiero

I sarcofagi in porfido: regalità e potere

Il dialogo tra le architetture del complesso monumentale

Due torri inizialmente simili, variate nel tempo

Il portale marmoreo: un intimo dialogo tra complessi aspetti ornamentali e struttura formale

Da Moschea a Cattedrale