Al tempo della conquista romana di Agrigento, i sistemi di governo tra città di origine greca e latina presentavano differenze fondamentali.
L’antica Grecia, Atene nello specifico, è la culla in cui si è sviluppato il primo seme della
democrazia
, che attribuiva a tutti i cittadini con diritto di voto, la possibilità di partecipare attivamente alla vita politica della città. Tutti gli adulti di sesso maschile che avessero completato l’addestramento militare, tranne gli stranieri residenti e gli schiavi, godevano del diritto di voto; di conseguenza, era necessario che nelle città fossero presenti dei luoghi adibiti al confronto politico di tutte queste persone, che erano chiamate ad esprimersi sulle questioni di governo del luogo in cui vivevano.
Dopo aver preso in considerazione le opinioni e le esigenze dell’ekklesia (ovvero, l’assemblea dei cittadini), c’era poi un organo di governo appositamente chiamato a deliberare in modo ufficiale, la boulè, cioè il consiglio dei saggi.
Nell’antica Roma invece era presente un senato, formato dai cittadini più illustri della città, che vi accedevano per nascita o per meriti speciali. Ovviamente le forme di governo caratteristiche della madrepatria greca prima, e romana poi, furono importate e diffuse anche ad Agrigento, dove i rinvenimenti archeologici confermano che democrazia e
oligarchia
si susseguirono nella città.