Le Domus Aeternae

La vita dei ragazzi in età romana

Presso gli antichi romani, i primi anni di vita dei ragazzi seguivano delle regole precise perché l’infanzia era considerata una tappa fondamentale della vita, senza la quale non si poteva passare a quella successiva dell’età adulta.
Appena nati, i bambini venivano stretti in fasce (si pensava che questo avrebbe aiutato ad avere una postura più fiera), ed affidati alle cure della madre o della balia, nei casi delle famiglie più agiate, che li seguiva fino al compimento del settimo anno di età. Nove giorni dopo la nascita, nel dies lustricus , i bambini ricevevano il nome , che li identificava come appartenenti alla loro famiglia.
I giochi dei più piccoli erano la palla in cuoio o la bambola di legno, mentre da adolescenti iniziavano a subentrare i giochi tipici degli adulti riferiti i gladiatori o ai circensi.
Al diciassettesimo anno di età, i ragazzi ricevevano la toga, momento che sanciva il loro ingresso nell’età adulta.

Gli affari dei romani

Gli dei di Agrigento

Il racconto di Cicerone: Agrigentum nelle Verrine

Momenti di svago: il teatro

L’antico porto di Agrigentum

Una scoperta eccezionale: le terme di Agrigentum

Il museo vivente del Mandorlo

Retaggi ellenistici per le strade di Agrigentum

Le domus, custodi della vita privata

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Respirare insieme il patrimonio dell’umanità

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Benvenuti ad Agrigentum

Lavori per le muse: i mosaici del quartiere ellenistico-romano

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Le Guerre puniche e la conquista definitiva di Akragas

I centri benessere dei romani

La vegetazione dei Giardini

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Da Akragas ad Agrigentum

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Il culto dell’Imperatore

Il forum nella città degli akragantini