Teróne fu tiranno di Agrigento dal 488 a.C. fino al 472 a.C. Era il giovane erede degli Emmènidi, un’aristocratica famiglia che vantava origine dai fondatori rodii di Akragas.
Come Falàride, governò per ben sedici anni, ma la sua tirannide fu ispirata a ideali di giustizia, tanto che rese Akragas potente e famosa in tutto il bacino del Mediterraneo.
Nel suo palazzo viveva circondato da poeti come Bacchilide e
Pìndaro
, il quale vedeva in lui un guardiano della tradizione greca contro la minaccia dei punici, perché nella battaglia di Himéra aveva sconfitto i Cartaginesi. Sotto il governo di Teróne, Akragas raggiunse il culmine della bellezza: vennero realizzate grandiose architetture templari, nuove opere per la canalizzazione delle acque e persino una grande vasca che sembrava proprio una piscina!
Secondo
Diodòro Siculo
, in questo periodo la città divenne ricchissima e potente, tanto da poter partecipare ai prestigiosi
giochi panellenici
a Olimpia, in Grecia. Fu proprio in questa antica città che, nel 476 a.C., i
cavalli di Teróne
vinsero una gara delle Olimpiadi tanto da indurre Pìndaro a dedicargli due odi. Sempre durante il regno di Teróne, furono piantati tantissimi vigneti da cui gli akragantini iniziarono a ottenere il vino e scambiarlo nei commerci.