Pìndaro definiva Akragas come la più bella città dei mortali. Se delle architetture monumentali di Agrigento sono arrivate a noi solo le rovine, che in alcuni casi, seppur ben conservate, sono solo una pallida ombra di come dovevano apparire in origine, lo splendido paesaggio che circondava il sito, impregnato di natura e storia, si mantiene intatto grazie all’impegno del Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi.
Oggi la comunità locale è pienamente coinvolta nel processo di tutela, tanto che cittadini e abitanti della zona hanno preso in concessione i campi per curarli e coltivarli, in modo da collaborare tutti insieme alla crescita del patrimonio culturale comune.
Da pochi anni, i magici giardini della
Kolymbèthra
, oggi gestiti dal FAI, sono stati sottoposti ad un intervento di recupero che li ha restituiti agli abitanti della zona, e ogni anno viene organizzata all’interno del Parco Archeologico
la Sagra del Mandorlo in Fiore
, per valorizzare i numerosi alberi di mandorlo presenti nel parco che vivono in perfetta simbiosi con le rovine di Akragas. Nell’ultimo anno, il Festival si è arricchito della presenza di gruppi folkloristici rappresentanti dei
Patrimoni Immateriali
dell’Unesco provenienti da diverse parti del mondo, diventando un fondamentale punto di incontro tra patrimonio materiale e immateriale dell’umanità.