Il Val di Noto, dopo il tragico terremoto, come un’araba fenice seppe risollevarsi dalle propri ceneri e rinascere più forte e più bello di prima. L’impegno degli ordini religiosi, per educare una moderna generazione di artisti, alla conoscenza culturale e artistica della Roma barocca, fu determinante per superare antiche concezioni e dare il via a un rinnovamento epocale.
Gli studi intrapresi da giovani chierici nelle ricche biblioteche romane e, soprattutto, l’interesse scaturito a Roma, l’osservazione della tipiche architetture del periodo della Controriforma, diedero luogo a una sintesi di elementi figurativi da cui prese avvio il Barocco siciliano.
In Sicilia, le contaminazioni artistiche romane, si sostituirono alla dipendenza culturale spagnola. Attraverso l’attività di maestranze specializzate, venne inaugurato lo spirito nuovo del tempo, non solo nelle architetture religiose ma anche negli edifici civili. Il barocco siciliano combinò le conoscenze tecniche della cultura locale con la grande dinamicità del barocco romano.