Se saliamo i gradini che portano alla terrazza sopra la badia di Sant’Agata, forse potremmo essere un po’stanchi o con il fiatone, ma di fronte a noi troveremmo uno splendido paesaggio.
Da qui si può ammirare tutta la città: il Teatro di Bellini, la Cattedrale, il Castello Ursino, le chiese di Via Crociferi e il grande monastero dei Benedettini.
Grazie a questa terrazza, le monache di clausura (non uscivano mai dal monastero) potevano partecipare alla vita della città e assistere alle processioni senza essere viste.
L’odore della cera è uno tra quelli più caratteristici che, durante i festeggiamenti della santa patrona, caratterizza l’interno della chiesa e le vie di Catania.
I ceri votivi vengono ancora oggi prodotti nelle botteghe artigiane catanesi utilizzando tecniche e materie prime ancora intrise di antichi saperi.
Originariamente si distinguevano due tipi di ceri: quelli a cera d’api, più raffinati e costosi, e quelli in grasso di animale, certamente più economici, che emanavano, tuttavia, un odore non gradevole e fumo.