Noto

L’interno e le opere d’arte

L’interno della chiesa è preceduto da un vestibolo ovale posto trasversalmente rispetto l’asse maggiore longitudinale suddiviso in tre navate scandite da arcate con semicolonne corinzie e coperte da una volta a botte lunettata . La volta è affrescata con tre grandi opere circoscritte da cornici curvilinee attribuite a Costantino Carasi che raffigurano la Trasfigurazione, la Guarigione del paralitico e al centro, nell’affresco più grande, il Trionfo dell’Agnus Dei.

Altri affreschi sono presenti sui pennacchi della cupola con raffigurazioni degli Evangelisti, e al di sotto sono collocate quattro statue che rappresentano le Virtù cardinali: Temperanza, Fortezza, Giustizia e Prudenza.

Nella cantorìa, sopra l’ingresso della chiesa, si trova un organo settecentesco di pregevole fattura. La chiesa custodisce inoltre numerosi dipinti tra cui “Il sacrificio di Isacco”, “San Carlo Borromeo visita gli appestati”, “Ignazio De Loyola” del XVIII secolo.
Il maestoso altare maggiore proveniente dall’antica chiesa dei gesuiti della Noto antica è caratterizzato dal trionfo di raggi dorati che si espandono fino ad invadere la trabeazione soprastante: al centro di questi, racchiuso tra colonnine in marmo giallo, vi è una statuina del Cristo;

infine, collocati ai suoi lati vi sono due statue in marmo, opere dello scultore Giuseppe Giuliano che simboleggiano la Fede e la Speranza.

Un compromesso tra neoclassicismo e barocco

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