Nel 580 a.C. Agrigento venne fondata con il nome di Akragas da coloni rodio-cretesi che si erano precedentemente stabiliti a Gela. Dopo un iniziale periodo di splendore, caratterizzato dall’espansione dei territori e dalla monumentalizzazione del centro abitato, conosciuto in tutto il Mediterraneo per la sua bellezza e prosperità, nel 406 a.C. la città venne assediata e saccheggiata dai Cartaginesi, dando inizio al decadimento che la caratterizzò per i due secoli successivi.
Nel 340 a.C.
Timoleonte
riuscì a sconfiggere gli invasori e a portare nuovi coloni per ripopolare la città, ma questo breve periodo di pace fu interrotto dagli scontri tra romani e cartaginesi: la Sicilia, per la sua posizione strategica al centro del Mar Mediterraneo, costituiva un rilevante punto di interesse per il dominio di tutto il bacino. Per raggiungere l’egemonia politica ed economica della zona, queste due popolazioni ebbero una lunga contesa, arrivando a scontrarsi in modo diretto per ben tre volte in battaglie conosciute come Guerre Puniche.
La prima fu provocata nel 264 a.C. dai mercenari campani che, di presidio a Messina, chiesero aiuto a Roma per liberarsi dal dominio cartaginese. I Romani, consapevoli che le battaglie si sarebbero combattute in mare per la conformazione geografica della Sicilia e per l’abilità navale dei Cartaginesi, non disponendo ancora di una flotta navale, equipaggiarono le loro navi con dei nuovi strumenti, i
corvi
, chiave fondamentale per la vittoria nella
battaglia delle Egadi
del 241 a.C.: tutta la Sicilia, eccetto Siracusa, divenne provincia Romana.