Già conosciute con l’acronimo
SPA
, le prime terme a Roma comparvero nel I secolo a.C., anche se sin dal III secolo le famiglie più facoltose avevano preso l’abitudine, di origine greca, di creare nella loro abitazione privata una stanza da bagno.
A Roma, con il tempo, iniziarono a sorgere sempre più numerosi impianti termali.
Le terme potevano essere private, condotte da gestori a scopo di lucro, o pubbliche, affidate alla gestione di un privato ma che garantivano l’accesso gratuito alle strutture, con delle
tariffe
prestabilite per singoli servizi.
Gli impianti pubblici furono inizialmente caratterizzati da una forte promiscuità, tanto che in età adrianea, venne introdotto l’accesso differenziato per donne e uomini: mattutino per le prime, pomeridiano o serale per i secondi. Sebbene l’allestimento della stanza da bagno per l’igiene personale fosse un concetto traslato dalla cultura greca, i romani furono i primi ad associare le terme all’attività sportiva e la pulizia dei corpi al loro benessere. Era uso comune costruire negli impianti termali anche ambienti dedicati alle attività sportive, come sale da ginnastica o
campi da gioco
, a cui si accedeva solitamente da un portico su cui si affacciavano, nei complessi più grandi, anche le biblioteche e le sale di lettura: la cultura fisica, infatti, era associata alla curiosità intellettuale, e proprio in questo stava la grandezza degli antichi romani. Mens sana in corpore sano è un concetto esplicitato da Giovenale che oggi, nel 2019, si può ancora definire contemporaneo.