Le Domus Aeternae

Il sarcofago del Fanciullo

Affermatisi con l’avvento del culto inumatorio nel II secolo d.C., i sarcofagi erano oggetti molto preziosi che solo committenze con notevole disponibilità economica potevano permettersi.
Questi manufatti, spesso pregiatissimi, avevano la funzione di custodire la memoria delle persone e manifestare i valori di una gens a tutti coloro che li osservavano.

Il sarcofago del Fanciullo
Il Sarcofago del Fanciullo (II secolo d.C.) è scolpito su tre lati con rappresentazioni a bassorilievo di vita quotidiana, che creano suggestivi effetti di chiaroscuro sul marmo bianco. Sul lato frontale, lungo circa 2 metri, è rappresentata la scena principale, quella della morte di un bambino disteso sul letto e circondato dai familiari. Particolarmente toccanti sono le figure dei genitori che, seduti ai lati opposti del letto, chinano il capo coperto da un velo in un atto di grande dolore. In contemporanea una donna, probabilmente la balia, posizionata dietro il letto del defunto, si avvicina a lui e con tenerezza sembra sfiorargli il viso.

Nell’area circostante la Tomba di Teróne è stato rinvenuto un sarcofago in marmo di epoca adrianea (II secolo d.C.), scolpito su tre lati e, probabilmente, destinato ad essere addossato al muro di una camera sepolcrale. Esso viene chiamato il Sarcofago del Fanciullo: con estrema delicatezza, sapienti scalpelli sono riusciti a raccontare storie di vita quotidiana del ragazzo, morto probabilmente in età adolescenziale.zoom sarcofago del FanciulloSul fronte è riportata la scena della morte, con il fanciullo disteso sul giaciglio e circondato dai genitori e altri personaggi; particolare è l’effetto di una donna china verso di lui per accarezzargli il viso.
Sui due lati si trovano, invece, raffigurati il momento della nascita e un momento di gioco, con il bimbo su un piccolo carro trainato da due pecore.
Oggi il sarcofago è custodito al Museo Archeologico Regionale Pietro Griffo, dove si trova anche un altro sarcofago, di cui si conserva solo la fronte, su cui campeggiano due maschere teatrali che hanno ispirato la scultura in bronzo posta sulla tomba di Pirandello, presso la sua casa natale in contrada Caos.

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