All’estremità sud-est dell’antica Akragas, sullo sperone roccioso più elevato della collina dei templi, sorgeva maestoso il tempio di Giunone, con la facciata rivolta verso oriente.Purtroppo, la denominazione tradizionale del tempio è
errata
e da alcuni reperti archeologici rinvenuti nella zona si può supporre che la struttura, in realtà, fosse consacrata a
Poseidone
.
Il tempio è di ordine dorico e risale al 450-440 a.C. circa.
La struttura si presenta con un imponente
basamento
di quattro gradini su cui poggiano sei colonne sui lati brevi e tredici su quelli lunghi: questo schema, tipico dei templi greci di età dorica classica, consentiva alle costruzioni di apparire armoniose ed equilibrate nelle forme, nonostante le colossali dimensioni, la base del tempio misurava circa 38×17 metri, e le colonne si stagliavano verso l’alto per più di 6 metri! Delle trentaquattro ancora in piedi, ben sedici conservano ancora il capitello, e quelle del lato nord sorreggono anche l’architrave con parte del fregio decorativo.
Sul lato est della struttura, a una quindicina di metri dall’ingresso, si trova una scalinata di dieci gradini che conduceva all’altare, dove si svolgevano i sacrifici agli dei.
Il lato meridionale invece è quello più danneggiato: nel tempo, l’aria marina ha agito sulla tenera
pietra calcarea
e l’ha resa più vulnerabile.
Sulle pareti interne della cella sono ancora tristemente visibili i segni del terribile incendio che nel 406 a.C., durante la conquista cartaginese della città, distrusse il tempio.