Dopo la I Guerra Punica, il generale Imilcóne riuscì a ristabilire il dominio cartaginese su Agrigento, una parentesi che durò solo fino alla II Guerra Punica (218 – 202 a.C.), quando il potere romano si consolidò in Sicilia una volta per tutte: in breve tempo, tutte le città vennero nuovamente costrette alla resa e, stavolta, neanche Siracusa riuscì a sfuggire alla potenza romana. La battaglia decisiva fu vinta a Zama da
Scipione l'Africano
nel 202 a.C., ma già nel 210 a.C., i soldati romani si erano già insediati all’interno delle mura di Agrigento, che cadde così sotto il dominio romano.
Per molti abitanti della città, schierati con i cartaginesi, fu un tragico avvenimento accompagnato da un grande dolore, raccontato da toccanti
testimonianze
di diversi storici dell’epoca: tantissimi cittadini, compresi i più illustri, furono frustrati e decapitati dai romani conquistatori; altri furono venduti come schiavi e la città venne depredata dei suoi ornamenti e delle sue ricchezze.
A guerra conclusa, Agrigentum, parzialmente spopolata in seguito ai funesti eventi, fu nominata
civitas decumana
.
La terza guerra punica (149 – 146 a.C.) non coinvolse in modo diretto la Sicilia, ma vide la completa sconfitta di Cartagine, culminata con la totale distruzione della città e lo spargimento di
sale
sulle sue rovine – fatto però mai confermato da alcuna fonte storica.