Gli edifici sacri più conosciuti e meglio conservati del parco archeologico sono gli
iconici templi
che i coloni rodio-cretesi di Gela costruirono sul pendio della collina meridionale di Akragas.
Come per i Greci, anche per i Romani la religione era una parte fondamentale della vita quotidiana, e la fede dei cittadini di Agrigentum trovò immagine nella costruzione di un importante santuario, conosciuto come Santuario Ellenistico Romano, un monumentale complesso posizionato all’estremità settentrionale del foro. E come quella del foro, anche la costruzione del santuario, iniziata presumibilmente nel I secolo a.C., fu bruscamente interrotta e ripresa poi in età tiberiana.
Il primo edificio sorto nell’area era un tempietto su podio situato in un vasto piazzale, il cui accesso era costituito da una scalinata frontale. Nella seconda fase di costruzione, l’accesso fu sviluppato in due scalinate laterali, e su tre lati del piazzale furono edificati dei portici sfarzosamente decorati e sostenuti da colonne
doriche
, intervallate a eleganti
statue marmoree
.
Il lato meridionale del piazzale, dove i portici prima descritti si interrompevano, presentava invece un falso portico di pilastri con, al centro, il
propileo
di ingresso. In età tardoantica il complesso sacro fu dismesso e l’area venne utilizzata per i più disparati motivi, da discarica a spazio per attività agricole e produttive.