L’arco a sesto acuto, o ogivale, è costituito da due archi di cerchio che si intersecano nell’apice. Utilizzato nell’architettura islamica, in quella bizantina e ripreso in Sicilia (a Cefalù, Palermo e Monreale) nel periodo normanno svevo, fa la sua comparsa anche a Cluny nel 1088, con la costruzione della terza abbazia. Grazie all’utilizzo dell’arco a sesto acuto le cattedrali assunsero una fisionomia più alta e slanciata in verticale, perché permetteva di bilanciare meglio il peso e quindi fu possibile rinunciare alle mura spesse, aventi anche funzione di contrafforte. Divenne quindi caratteristico dell’architettura gotica e successivamente neogotica.