Artista attivo nel sud Italia dal 1179 e documentato per il decennio successivo, Barisano da Trani, che in questa città aveva sicuramente un’importante fonderia, lavorò a tre porte bronzee: per il Duomo di Trani, per il Duomo di Ravello e per il Duomo di Monreale.
In particolare a Monreale si dedicò alla porta settentrionale che reca la scritta identificativa “Barisanus Tranensis me fecit”.
Commissionata dallo stesso re Guglielmo II si data tra il 1185, anno in cui Bonanno Pisano ultimò la porta del Paradiso e il 1189, anno in cui morì il committente.
La porta bronzea di Barisano è a due battenti, ciascuna delle quali è divisa in quattordici riquadri decorati con tre episodi della vita di Cristo (la Madre di Dio in trono, la Deposizione dalla Croce, la Discesa agli inferi), la Maiestas Domini, scene tratte dalle vite dei Santi e degli apostili e altri elementi decorativi come animali, rosoni, tralci vegetali.
Tutto il ciclo figurativo, da leggere dal basso verso l’alto, può essere interpretato come la storia della salvezza in chiave cristologico. Si inizia infatti con le raffigurazioni simboliche, successivamente gli apostoli, i Santi, le formelle dedicate a Cristo e infine la Maiestas Domini.