Il cero pasquale, utilizzato nelle funzioni della notte di Pasqua poiché simbolo della luce di Cristo che risorge e vince le tenebre, trova solitamente posto nella parte terminale del candelabro, cioè la patera. Il candelabro della Cappella Palatina, capolavoro del romanico siciliano, è attualmente collocato a lato dell’ambone. In marmo bianco, raggiunge un’altezza di quattro metri e mezzo. Il fusto è suddiviso in cinque ordine di rilievo, in cui sono scolpite scene collegate tra loro da foglie d’acanto. Nella base leoni, simbolo di potenza, sono rappresentati nell’atto di attaccare sia uomini che altri due animali; segue una fascia decorata con tralci e foglie d’acanto che richiama il Paradiso; in alto Cristo in mandorla sorretto da due angeli e un uomo inchinato, con la mitria e il pallio, identificato con Ruggero II o con un arcivescovo; aquile con prede negli artigli e tralci fioriti; sul lato opposto una figura umana accompagnata da un angelo; infine tre figure seminude sorreggono il fusto dove si colloca il candelabro pasquale.