Il vescovo Gioacchino Castelli, che ha retto la diocesi di Cefalù dal 1755 al 1788, anno della sua morte, volle arricchire la cappella del Santissimo Sacramento con un rivestimento in argento.
L’opera è datata 1764, dal momento che un’iscrizione recita “IOAKINUS CASTELLI EPISCOPUS 1764”, e si tratta di uno dei tanti rinnovamenti stilistici e rifacimenti tipici del tardo barocco in Sicilia che interessarono numerose chiese.
L’opera è formata da un paliotto in argento, con anima in legno, sbalzato, cesellato e decorato con cherubini alati; dall’altare e dal tabernacolo che reca l’immagine del Santissimo Salvatore sullo sportello.