Fu secondogenito di Gaetano Quasimodo, capostazione, e di Clotilde Ragusa. Ebbe tre fratelli: Enzo, Ettore e Rosina.
Il grande poeta viaggiò per lavoro in tutta Italia, da Messina, a Firenze, a Reggio Calabria, Milano e Imperia.
Quando si trasferì dall’isola siciliana cambiò l’accento da Quasìmodo a Quasimòdo.