La decorazione a mosaico della Cattedrale di Cefalù si estende sulla superficie dell’abside, sulla crociera e sulle pareti sottostanti.
Probabilmente i mosaici furono realizzati in tre fasi diverse: si iniziò dal 1148 con la parte dell’abside e della crociera, per poi passare negli anni successivi a quelli delle pareti.
Lo stile bizantineggiante, dato in particolare dalla ricchezza dei particolari, dalla sontuosità delle vesti e da una marcata bidimensionalità, fanno ipotizzare la presenza, nel cantiere, di maestranza provenienti direttamente da Costantinopoli.
Questa commistione di stili, in primis bizantino e romanico nordico, fa di Cefalù un unicum nel suo genere, e una fabbrica internazionale in cui lavorarono artisti di cultura e stili differenti.
I mosaici sono divisi in quattro fasce, ognuna delimitata da cornici, decorazioni geometriche e vegetali.
Il fulcro del complesso musivo, che si dispone per 650 metri quadri circa, è senza dubbio il Cristo Pantocratore che campeggia regale nella calotta absidale; nel registro sottostante prendono posto al centro la Vergine Maria stante e orante, con ai lati due coppie di arcangeli abbigliati con sontuosi ed eleganti abiti di matrice bizantina. Sono Raffaele, Michele, Gabriele e Urìele.
Nei due registri inferiori, disposti a gruppi di tre, sono raffigurati San Pietro, San Paolo e gli apostoli Filippo, Giacomo, Andrea, Simone, Bartolomeo e Tommaso e i quattro evangelisti Marco, Matteo, Luca e Giovanni.
Nelle pareti del Bema sono ritratti i Santi re, i Santi diaconi, i Santi guerrieri, i Padri della Chiesa occidentale e orientale, i profeti e i santi teologi, disposti su quattro registri.
In particolare, nella parete di sinistra sono rappresentati Melchisedek (entro lunetta), Osea, Mosè; nel registro inferiore Gioele, Amos e Abdia; e ancora i diaconi Pietro, Vincenzo, Lorenzo e Stefano. Più in basso i santi Gregorio, Agostino, Silvestro e Dionigi.
Nella parte di sinistra sono raffigurati Abramo (entro lunetta), Davide e Salomone; nel registro inferiore i profeti Giona, Michea e Naum; e ancora i santi guerrieri Teodoro, Giorgio, Demetrio e Nestore. Più in basso i santi orientali Nicola, Basilio, Giovanni Crisostomo e Gregorio Nazianzeno.
Nelle quattro vele della crociera si apre il cielo divino con i Cherubini e i Serafini.
Tutte le figure del ciclo musivo di Cefalù sono maestose e ieratiche, isolate nello spazio dal preziosissimo fondo oro, tipico dell’arte bizantina e accompagnati da scritte in greco e latino che ne indicano il nome.