La luce del Duomo era pensata per illuminare l’intera navata e far splendere i mosaici.
Dalla posizione delle finestre si nota un appurato studio, fatto in origine, nonché rapporti armonici tra la parte architettonica, quella musiva e l’intero progetto di illuminazione.
La luce infatti non era abbagliante ma giungeva sulle tessere dorate in modo soffuso e graduale.
La massima affluenza di luce all’interno del Duomo si riscontra il giorno del solstizio d’inverno ovvero il 21 dicembre, mentre in concomitanza del solstizio d’estate, il 21 giugno, l’illuminazione è minima.