Oltre a reperti scultorei di statue e bassorilievi con delicate figure di foglie e grappoli d’uva, sono stati identificati consistenti reperti di fine vasellame da mensa, tra cui un gruppo di ben 519 esemplari di ceramica sigillata italica dal caratteristico rosso brillante, che hanno gradualmente sostituito la ceramica a vernice nera.
La diffusione ad Agrigentum di questi utensili, sin dalla loro primissima produzione delle fabbriche dell’aretino nel I sec a.C., offre una eminente testimonianza del fiorente scambio culturale degli abitanti verso prodotti provenienti da mercati diversi, anche lontani, e la loro volontà di stare sempre al passo con i tempi.