La ricchezza degli abitanti di Agrigento era conosciuta in tutta la Sicilia. La storia ci tramanda alcuni aneddoti inerenti un ricco e conosciuto personaggio akragantino di nome Gellia che, nelle sue cantine, aveva trecento botti scavate direttamente nella viva roccia, ognuna delle quali poteva contenere ben cento anfore di vino.
Gellia, famoso anche per la sua generosità oltre che per l’opulenza, era solito inviare i suoi schiavi alle porte di Akragas per intercettare gli stranieri in arrivo e offrire loro vitto e alloggio nelle sue case.
Un giorno arrivarono in città 500 cavalieri provenienti da Gela, sorpresi dal brutto tempo. Gellia li accolse tutti, e addirittura regalò a ciascuno di loro un mantello e una tunica nuovi!