Il Grand Tour era il lungo viaggio intrapreso dai giovani dell’aristocrazia europea a partire dal XVII secolo con lo scopo di arricchire il loro sapere.
Poteva durare pochi mesi o svariati anni, e di solito aveva come destinazione l’Italia. Durante il periodo illuminista, in contrapposizione alla sontuosità espressa dallo stile barocco, gli studiosi iniziarono a rivolgere la loro attenzione alle vestigia dell’arte greco-romana.
Così la Magna Grecia e soprattutto la Sicilia diventarono i luoghi prediletti, dove era anche possibile osservare piante rare o sconosciute come il banano, la canna da zucchero, ma anche fenomeni naturali straordinari come i vulcani. La Sicilia ebbe dunque un ruolo fondamentale nello studio delle antichità classiche e divenne una tappa obbligata per studiosi, ricercatori e artisti.