Uno degli intrattenimenti ludici dei simposi svolti a Siracusa era il gioco del kottabos, che consisteva essenzialmente nello scagliare le ultime gocce di vino rimaste nella coppa per colpire un piattello. Questo oggetto era collocato al centro di un’asta in bronzo alta circa due metri, chiamata kottabos, da cui il gioco prendeva il nome.
Talvolta altri piattelli erano posati in equilibrio precario lungo aste sottostanti, e il successo consisteva nell’andare a segno con la goccia facendoli cadere gli uni sugli altri con un sonoro rumore.
Generalmente il premio che spettava al vincitore era una mela, dei dolci, una coppa o il bacio della persona amata, a cui era dedicato il lancio.