Il simpòsio, diffuso sia nella tradizione greca che in quella romana, era una pratica conviviale che generalmente seguiva un banchetto.
Gli invitati bevevano, intonavano canti e si dedicavano a intrattenimenti di vario genere nell’andròn, un’area riservata ai soli uomini. Le uniche donne ammesse ai simpòsi erano le hetairai, intrattenitrici educate all’arte e alla musica sin da bambine.
Scene del simpòsio sono ben descritte sulla superficie di alcuni vasi attici, come un cratere proveniente da Gela, esposto al Museo Archeologico “Paolo Orsi”, che rappresenta lo svolgimento della seconda parte del banchetto, la stanza in cui si svolge e l’abbigliamento degli invitati.