Omero Diodòro Siculo (I secolo a.C.) narrò che al tempo della cinquantesima olimpiade (580-576 a.C.), un gruppo di Greci partì da Rodi e da Cnido, e al comando di Pentatlo di Cnido navigò verso la Sicilia.
Tucìdide (V secolo a.C.) scrisse che le isole di Eolo erano abitate da Liparesi, coloni di Cnido “…abitano in un’isola non grande, chiamata Lipàra; le altre, Didime e Strongyle e Iera, sono coltivate da coloni partiti da quest’isola maggiore…”.
La rocca del Castello di Lipari, per la sua posizione naturalmente protetta, venne scelta come acròpoli, ovvero come sede degli edifici più importanti, mentre l’abitato occupò le pendici estendendosi man mano nell’area pianeggiante sotto il Castello.
La città venne protetta con alte mura di fortificazione, oltre le quali secondo il costume greco, si estese la necròpoli.
I Greci di Lipàra istituirono nelle Isole Eolie un sistema di vita comunitario: ad un gruppo viene assegnata la coltivazione delle terre, ad un altro, grazie anche all’allestimento di una flotta navale, la difesa delle isole, soprattutto dalle incursioni piratesche degli Etruschi.